Salvo Lima è stato un politico italiano e parlamentare siciliano della DC. Sempre devoto alla sua città natale, Palermo, fu dapprima eletto consigliere comunale nel 1956, divenendo sostenitore di Giovanni Gioia e aderendo alla corrente politica di Amintore Fanfani nella DC, poi assessore ai lavori pubblici ed infine sindaco nel 1958. Durante il periodo della sua giunta comunale, si constatò come un gran numero di licenze edilizie risultassero intestate in realtà a prestanomi e come vennero apportate modifiche al piano regolatore di Palermo per facilitare attività criminali di stampo mafioso nel settore dell’edilizia. Durante la sua carriera da parlamentare, Lima si avvicinò poi alla corrente andreottiana, permettendo a quest’ultima di ottenere rilievo nazionale.
Il 12 marzo 1992, un commando con alla testa due uomini in motocicletta, sparò alcuni colpi di arma da fuoco contro la vettura di Lima, in procinto di recarsi ad un convegno in cui era atteso Giulio Andreotti. Lima scese dall’auto di corsa cercando di mettersi in salvo, ma fu raggiunto da altri tre colpi di pistola fatali.
Nel 1998, nel processo per l’omicidio di Lima, furono condannati all’ergastolo quasi venti boss mafiosi, tra i quali Riina, Francesco Madonia, Bernardo Brusca e Pippo Calò.